Come evitare che i tarli distruggano i mobili

I tarli sono gli arci nemici del legno, quando si insediano nei mobili, scavando i loro lunghi cunicoli, mangiano e digeriscono il legno, finendo per indebolirlo.

Per evitare che questo accada bisogna eseguire un trattamento antitarlo non appena ci si accorge della loro presenza.

Ne parleremo in fondo a questo articolo, ma prima andiamo a vedere gli indizi che i tarli lasciano della loro presenza.

Il fattore tempo è la chiave per evitare che si arrivi troppo tardi e che l’infestazione da tarli si propaghi anche agli altri mobili in legno presenti nella casa.

Ecco, dunque, che cosa fare per mettere all’angolo questi insetti mangia legno.

Ricognizione accurata dei mobili

I tarli sono tanto più devastanti quanto più viene consentito loro di agire indisturbati.

Sul fattore “disturbo” torneremo anche in seguito per specificare cosa si intende.

Le seconde case, sono le residenze ideali anche per i tarli, dal momento che per lunghi periodi dell’anno rischiano di rimanere disabitate e chiuse.

Quando andiamo nella casa al mare o in montagna, quindi, è sempre bene dare un’occhiata attenta ai nostri mobili in legno per verificare che non presentino i classici buchini dei tarli e l’altrettanto classica farina di legno che è il frutto dell’incessante lavoro di questi insetti xilofagi.

Arieggiare la casa

I tarli trovano l’ambiente ideale in ambienti umidi e con una temperatura media.

Credo che non ci sia bisogno di dire che le case chiuse siano, per questa ragione, un ambiente ottimo per consentire loro di riprodursi.

L’umidità non è solo la condizione ideale per la proliferazione dei tarli ma anche per la proliferazione della muffa.

La muffa non attacca solo i muri ma anche il legno che, essendo un materiale che tende ad assorbire l’umidità, diventa ancora più aggredibile dai tarli.

Arieggiare spesso le stanze, quindi, favorendo il ricambio dell’aria e gli sbalzi di temperatura, è una attività che disturba molto i tarli.

Allo stesso modo, gli ambienti secchi finiscono per determinare la morte di questi insetti per disidratazione.

Elementi disturbanti dei tarli

Può sembrare strano, ma il rumore è una cosa che disturba molto i tarli.

Ok, un rumore costante disturba molto anche noi umani, ma in una seconda casa, in aperta campagna, potrebbe disturbare i tarli soltanto.

Si pensa che la presenza di un solo metronomo, con il suo ticchettio, sia sufficiente per far sloggiare i tarli e consigliare loro di trovarsi un posto più tranquillo.

Ovviamente, se tenete ai vostri mobili, voi non fate affidamento su questo.

Orecchio ai rumori notturni

Il rumore è disturbante per i tarli ma anche loro ne emettono uno, molto fastidioso, il cosiddetto “ticchettio della morte”.

Il rumore, che di giorno è praticamente impercettibile, perché spesso sovrastato dagli altri rumori di casa, diventa particolarmente evidente nelle ore notturne quando i tarli, all’interno delle loro gallerie, percuotono il legno ad intervalli regolari con le loro mandibole e la loro corazza.

Occhio alle superfici

I tarli sono insetti molto piccoli e se l’infestazione non è massiccia può risultare difficile riconoscerli.

Tuttavia, grazie al loro colore bruno scuro, può capitare di vederli anche arrampicarsi sulle pareti chiare di casa, così come vederli intorno alle fonti luminose.

Per quanto vivano al buio per gran parte della loro esistenza, come molti altri insetti sono attratti dalle fonti luminose, per questo, nelle seconde case, si possono vedere dei tarli morti sul davanzale delle finestre dove magari, di giorno, filtrava un raggio di luce.

I tarli, infatti, possono volare, anche se per brevi tragitti, e quindi non bisogna credere che si trovino solo sui mobili di legno (anche se quella è la loro meta).

L’antitarlo come soluzione

Se trovate riscontro ad alcuni o a tutti gli indizi cha abbiamo elencato sopra, avete la prova della presenza dei tarli in casa vostra.

Che fare quindi, per evitare che si mangino, letteralmente, i mobili?

Il trattamento antitarlo è la soluzione per eccellenza ed avviene distribuendo della permetrina sulla superficie del mobile.

Dare l’antitarlo a pennello

In genere il modo più semplice e a portata di tutti per fare un trattamento antitarlo, è quello di distribuirlo a pennello su tutta la superficie del mobile, con particolare attenzione alle parti non verniciate, che meglio delle altre permettono l’assorbimento del prodotto.

Antitarlo fumiganti

Una alternativa è offerta dai prodotti fumiganti che si distribuiscono in un ambiente chiuso, ovvero in tutta la stanza, e che come un fumo finisce per diffondersi in tutti le parti del mobile, anche in quelle meno raggiungibili con un pennello.

Antitarlo a microonde

Questa tecnica si rivela particolarmente utile per le travature in legno e consiste nel “cuocere” i tarli direttamente all’interno del legno.

Le microonde riscaldano gli insetti fino alla loro morte e non danneggiano il legno.

Il trattamento, però, è decisamente più costoso degli altri, anche perché deve essere svolto da personale specializzato.

Il sottovuoto

Questa tecnica è ottima per gli oggetti in legno di piccole dimensioni perché elimina i tarli in maniera sicura per merito dell’anossia indotta dal “prosciugamento” di tutto l’ossigeno presente nell’oggetto.

Il tarlo muore per la mancanza di ossigeno, e così le uova e le larve.

Sistema inadatto ai mobili di grandi dimensioni, però, per quanto, a livello professionale, esistono delle camere apposite, delle vere stanze in cui collocare gli oggetti di particolare pregio (dipinti su legno, pianoforti ecc.) per poi estrarre dall’ambiente tutto l’ossigeno.

Ora anche tu conosci quali sono le tecniche per evitare di farti danneggiare i mobili dai tarli.