Disturbi correlati al ferro: scopriamo quali sono

Il ferro è un elemento fondamentale per la salute del nostro organismo. Interviene in numerose funzioni fisiologiche, a partire dalla formazione di due importanti proteine che regolano il trasporto dell’ossigeno nel sangue e nei muscoli: l’emoglobina e la mioglobina. Il ferro favorisce anche la normale funzionalità del sistema immunitario, le normali funzioni cognitive ed è un nutriente molto importante per la crescita psicofisica dei bambini e degli adolescenti.

Come tutti per i nutrienti essenziali, anche la quantità di ferro nell’organismo è regolata da una serie di meccanismi che, nel loro complesso, sono definiti metabolismo del ferro. Quando alcuni di questi meccanismi non funzionano in maniera corretta, o quando l’apporto di ferro attraverso la dieta è limitato, possono verificarsi alcuni disturbi.

 Quando si verificano i disturbi correlati al ferro?

I disturbi correlati al ferro possono verificarsi sia quando la quantità di questo nutriente nel sangue è al di sotto dei livelli fisiologici (sideremia bassa), sia quando si verifica un eccesso di ferro libero nell’organismo. La sideremia indica la quantità di “ferro circolante” presente nell’organismo, ovvero il ferro legato alla transferrina, la proteina che lo trasporta dall’intestino a tutte le cellule del corpo.

I valori della sideremia sono:

–              65/170 mcg/dL per l’uomo

–              50/160 mcg/dL per la donna

–              50/120 mcg dL per i bambini

–              100/250 mcg/dL per i neonati

Ci teniamo a precisare che questi valori possono variare da un laboratorio all’altro, a seconda del metodo di analisi adottato o della popolazione presa come riferimento. Come si nota dall’elenco, età e sesso sono fattori che incidono sui normali valori di sideremia nel sangue.

Quando i valori di ferro nel sangue sono superiori o inferiori a questi valori di riferimento possono manifestarsi alcuni disturbi. Scopriamo nel dettaglio quali sono i sintomi e i disturbi correlati al ferro basso nel sangue e quali quelli correlati al ferro alto.

Disturbi correlati al ferro basso

Quando i livelli di ferro nel sangue sono al di sotto di quelli fisiologici si parla di sideremia bassa. La sideremia bassa può essere determinata da:

– uno scarso apporto di ferro con la dieta;

– un’aumentata richiesta organica di ferro (tipica della gravidanza o dell’età della crescita);

– interventi chirurgici che hanno provocato abbondanti sanguinamenti;

– emorragie;

– patologie che riducono l’assorbimento di ferro a livello dell’intestino.

Attraverso la misurazione della sideremia viene valutata la quantità di ferro legato alla transferrina presente nella componente liquida del sangue, il siero. Tuttavia, per avere un quadro completo del metabolismo e dell’equilibrio del ferro nell’organismo (il cosiddetto assetto marziale), è necessario che il medico valuti anche i valori della ferritinemia e della transferrinemia.

Quando i valori di sideremia sono al di sotto di quelli fisiologici possono manifestarsi alcuni disturbi. Il più comune è una sensazione di stanchezza generalizzata e di affaticamento costante, anche quando non si sottopone il fisico ad attività fisica intensa. Altri sintomi associati alla sideremia bassa sono:

  • mal di testa ed emicrania;
  • difficoltà nel prendere sonno e riposarsi;
  • disturbi dell’umore (ansia e irritabilità);
  • difficoltà nel mantenere la concentrazione;
  • vertigini;
  • respiro corto e affannoso;
  • palpitazioni;
  • pelle e mucose che assumono un colorito pallido;
  • indebolimento delle unghie.

 Disturbi correlati al ferro alto

Se i valori di ferro circolante nel sangue (sempre legato alla transferrina) sono superiori ai valori fisiologici si parla di sideremia alta. La sideremia alta può essere determinata da:

  • numerose trasfusioni di sangue ravvicinate che introducono una eccessiva quantità di ferro;
  • anemie che causano la distruzione (lisi) dei globuli rossi (anemie emolitiche);
  • alcune forme di anemia (anemie aplastiche, anemie megaloblastiche) che diminuiscono l’utilizzazione del ferro a livello midollare;
  • epatite virale acuta e cirrosi epatica: causano la necrosi delle cellule del fegato, deposito del ferro;
  • emocromatosi ereditaria o sovraccarico primitivo (malattia metabolica su base genetica che può generare un eccessivo accumulo di ferro determinato da un aumentato assorbimento del ferro a livello intestinale. Il ferro si deposita soprattutto nel fegato, nel pancreas e nella pelle, danneggiando questi organi);
  • emosiderosi (sovraccarico secondario di ferro).

Nell’elenco precedente sono indicate anche alcune patologie che hanno un proprio quadro sintomatologico specifico, che comprende anche altre manifestazioni oltre a quelle che saranno elencate di seguito. I sintomi possono variare da caso a caso, a seconda dell’entità della sideremia alta. In generale i sintomi associati alla sideremia alta sono:

  • affaticamento e stanchezza diffusa;
  • nervosismo;
  • dolori articolari e addominali;
  • ingrossamento di alcuni organi di deposito del ferro (fegato e milza);
  • aumento delle transaminasi del fegato, dei trigliceridi e della glicemia;
  • disturbi a livello della tiroide e della ghiandola surrenale;
  • diminuzione della libido;
  • ciclo mestruale irregolare o interruzione del ciclo mestruale;
  • tachicardia;
  • aritmia;
  • indebolimento e caduta dei capelli.