Viaggi volontariato in santuari naturalistici: come evitare le trappole per turisti

In questi ultimi anni c’è un grande interesse da parte dei viaggiatori a nuovi tipi di esperienze che vadano fuori dal normale viaggio vacanza all’insegna del relax totale.

Quando questa voglia di un viaggio alternativo si associa alla passione per l’ambiente e il desiderio di dare un piccolo contributo alla conservazione, ecco nascere la nuova formula del viaggio volontariato nei santuari naturalistici.

Questo tipo di viaggio è sempre consigliato, specialmente se si considera che fare volontariato aiuta anche a trovare lavoro così come riportato dal Sole 24 ore in questa ricerca.

Il santuario naturalistico non è altro che un parco gestito o dal governo, da un’associazione o da un ente dove al suo interno troviamo animali selvatici in stato di semi libertà.

In un vero santuario gli animali al suo interno sono degli esemplari che hanno bisogno di cure e attenzioni particolari. Alcuni esemplari saranno poi destinati al rilascio in completa libertà, mentre altri individui per i più disparati motivi rimarranno in condizioni di semi libertà per il resto della loro vita.

Pensiamo ad esempio agli animali troppo vecchi, oppure a quelli che non hanno le abilità necessarie per ritornare allo stato selvatico.

Spesso questi animali in passato hanno subito dei maltrattamenti, hanno delle limitazioni fisiche oppure hanno vissuto troppo tempo in cattività.

I santuari hanno proprio lo scopo di ridurre le sofferenze, partecipare a programmi di monitoraggio, ricerca e più in generale contribuire alla salvaguardia della specie in questione.

Queste strutture per finanziare le proprie attività accettano volontari che, in cambio di una quota partecipativa spesso molto bassa, hanno la possibilità di investire il proprio tempo libero in un’esperienza formativa e gratificante come quella di contribuire al benessere degli animali.

In questo contesto all’apparenza perfettamente funzionante, si intromettono i soliti furbi che non si fanno certo scrupoli per attirare i volontari e quindi guadagnare.

Per farlo promettono attività a contatto con gli animali che non dovrebbero essere mai promosse da un vero santuario.

Uno dei campanelli di allarme per scoprire subito se il santuario più che un vero progetto di conservazione non è altro che l’ennessima trappola per turisti è la presenza di foto sui loro canali social di volontari che tengono in braccio animali selvatici.

Questo è un comportamento sbagliato perché in tal modo si abitua l’animale alla presenza troppo ravvicinata con gli umani, impedendo di fatto il programma di cura e riabilitazione dell’animale.

Come evitare le trappole per turisti

Ecco quindi che per evitare i finti santuari bisogna innanzitutto fare una ricerca approfondita sul web per cercare tutti quei piccoli accorgimenti per capire se si andrà a partecipare ad un vero progetto di conservazione, oppure si diventerà parte di uno sfruttamento ben orchestrato.

Per una ricerca ottimale della struttura migliore e reale, si può partire dal sito dell’associazione ambientalista Keep the Planet che ha messo a disposizione dei suoi soci un elenco dettagliato di strutture naturalistiche attente al benessere degli animali.

Ovviamente non si deve avere paura di chiedere a chi ha già effettuato l’esperienza la propria opinione circa la struttura ospitante.

Tra i paesi principali che accettano questo tipo di viaggiatori c’è sicuramente il Sudafrica che offre tantissime opportunità di viaggi naturalistici.

Tuttavia, data l’alta presenza di progetti, è anche più difficile muoversi tra le varie offerte in quanto se da una parte ci sono molti progetti che aiutano la conservazione dell’ambiente, è altrettanto vero che ci sono anche tanti finti santuari che cercano di approfittarsi dell’ignaro turista.

Molti volontari addirittura non sanno di essere finiti nelle grinfie delle fattori di leoni allevati con il solo scopo di essere uccisi in una riserva di caccia. Ovviamente non piace a nessuno essere parte di un’attività di cui non si condividono gli ideali.

Ecco perché è utile affidarsi sempre e comunque ad esperti del settore come i ragazzi dell’associazione Keep the Planet che da ormai diversi anni si occupano della selezione dei migliori progetti di conservazione ambientale e animale in tutti i continenti del mondo.

Di certo non bisogna farsi intimorire dalle trappole per turisti, bisogna impararle ad evitare perché la gratificazione di aver preso parte ad un vero progetto di conservazione è un’esperienza molto gratificante.