Autostima: errori da evitare per non danneggiare la stima di sé

Spesso ci domandiamo come fare per migliorare la nostra autostima, quel modo del tutto particolare in cui valutiamo noi stessi e le nostre capacità. Innanzitutto bisogna sgombrare il campo da fraintendimenti ed errori riguardo il concetto di autostima.

Le caratteristiche di chi ha una buona autostima

Avere un buon grado di autostima non significa essere palloni gonfiati, persone che si vantano costantemente dei propri successi e dei traguardi raggiunti. Anzi, probabilmente chi si comporta in questo modo, gareggiando sempre con gli altri e cercando di mettersi in mostra, ha un’autostima bassa che cerca di compensare facendosi bello agli occhi degli altri.

Avere una buona autostima significa, in realtà, essere soddisfatti di sé, intimamente consapevoli del proprio valore intrinseco, delle proprie potenzialità ma anche essere capaci di sfruttare limiti e risorse per migliorarsi ogni giorno.

Avere un livello adeguato di autostima è fondamentale nella vita. Il modo in cui vediamo noi stessi e consideriamo le nostre capacità influisce sul modo di relazionarci con gli altri e sul nostro comportamento. Inoltre, studi clinici hanno dimostrato una correlazione tra autostima e depressione. Secondo l’American Psychological Association avere una bassa autostima è un fattore di rischio in più che espone alla possibilità di sviluppare diversi disturbi psicologici, compresa la depressione. Di conseguenza, curare la propria autostima, impegnare tempo ed energie nel coltivare un’immagine di sé positiva è anche un modo per prendersi cura di sé stessi ed evitare di cadere in depressione.

Ecco allora gli errori da evitare per non danneggiare la propria autostima e cercare, invece, di migliorarla ogni giorno.

Dare troppa importanza al giudizio degli altri

Spesso capita di pensare che ottenere il consenso degli altri possa accrescere la stima che abbiamo di noi stessi. Vogliamo rendere orgogliosi i nostri genitori oppure impressionare quella ragazza che ci piace tanto. Questo modo di pensare, però, è assolutamente deleterio. Innanzitutto perché, agendo in questo modo, cercheremo sempre di ottenere una gratificazione assecondando gli altri, mettendo in secondo piano le nostre opinioni, i nostri pensieri, il nostro vero modo d’essere. Il rischio è quello di perdere la nostra autenticità e non guadagnare nient’altro.

Quella gratificazione, infatti, non può essere un solido appoggio per la nostra autostima. Il giudizio altrui cambia in continuazione, spesso si basa su aspetti superficiali. Avere un buona grado di autostima, invece, significa avere un forte grado di indipendenza dall’opinione altrui, avere il proprio centro in sé, non all’esterno.

Giudicare sé stessi in base a vittorie e sconfitte

Oggi perdo ma domani potrei vincere. Oggi non riesco a raggiungere l’obiettivo che mi ero preposto, ma forse un giorno, con impegno e fiducia, supererò gli ostacoli che mi hanno fermato. La vita è fatta di sfide, di vittorie ma anche di insuccessi. E sono proprio i momenti più difficili quelli in cui dovremmo imparare e migliorarci. Sentire di non valere niente o di essere incapaci perché non si è riusciti in qualcosa, significa lavorare contro sé stessi e demolire un pezzo alla volta la propria autostima.

Fare continuamente paragoni con gli altri

Un altro atteggiamento da evitare assolutamente per non compromettere la stima di sé è quello di fare costantemente paragoni. Non bisogna misurarsi sugli altri. Non devi giudicare te stesso in base ai successi e ai risultati degli altri perché così non stai guardando al tuo valore, a quello che sei realmente.

Stai traendo conclusioni in base a una semplice occhiata a quello che hai fatto tu e a quello che ha fatto un altro, senza considerare tutta una serie di variabili “invisibili”: la tua storia pregressa, le difficoltà che hai affrontato, le esperienze passate, le emozioni ma anche, semplicemente, le condizioni di partenza. Inoltre, il paragone si basa sempre sul giudizio degli altri (ricordi? È proprio uno degli errori da evitare per non abbattere la tua autostima). Facciamo un esempio: se ti laurei in ritardo rispetto a un tuo collega, ciò non significa affatto che vali di meno. Sai che tipo di percorso ha fatto? Magari tu eri uno studente lavoratore e avevi poco tempo da dedicare allo studio. Oppure hai avuto dei contrattempi lungo la strada, non sei stato agevolato. Se guardi oltre la superficie, ti accorgerai che vali molto di più di quel che sembra.

 Non chiedere aiuto quando ci si sente in difficoltà

Sentirsi in difficoltà di fronte agli ostacoli della vita è del tutto normale. Ma spesso siamo portati a nascondere i nostri sentimenti ed emozioni perché ci vergogniamo di quello che proviamo. Pensiamo che dovremmo farcela esclusivamente con le nostre forze. E se non ce la facciamo, non valiamo nulla. In realtà, come si sente dire spesso, ammettere di avere un problema è un passo verso la soluzione. E chiedere aiuto è un ulteriore passo avanti. Un suggerimento utile è quello di lavorare sulla propria autostima con la psicoterapia.

Vedere sempre soltanto i lati negativi e gli sbagli

Un altro errore comune quando si parla di autostima è quello di focalizzarsi costantemente sui nostri sbagli passati, sui passi falsi, sui difetti. Spesso siamo inclementi, vediamo soltanto il lato negativo di noi stesso e costruiamo un’immagine di noi che non corrisponde affatto alla realtà. È una versione distorta e parziale che, ovviamente, non contribuisce a consolidare la considerazione che abbiamo di noi stessi e delle nostre capacità.